5 febbraio 2012
Abrogazione tariffe: quando il governo tecnico è atecnico…
Con l’art. 9 del d.l. 1/2012 sono state, per intero, abrogate le tariffe professionali; per la liquidazione giudiziale dei compensi, i parametri saranno “stabiliti con decreto del ministro vigilante”.
In attesa del suddetto decreto ministeriale, come fare?
Si pone un problema in quanto:
– da un lato, il sistema tariffario è stato espressamente abrogato; recita il comma 1 dell’art. 9 del d.l. 1/2012 che “sono abrogate le tariffe delle professioni regolamentate nel sistema ordinistico”;
– dall’altro lato, non è stata prevista alcuna norma per disciplinare la fase transitoria, intercorrente tra abrogazione delle tariffe e decreto ministeriale.
Si sono già sviluppate due correnti:
– il Tribunale di Cosenza (giudice Giuseppe Greco), con ordinanza del 1.2.2012, ha rinviato la quaestio iuris alla Consulta, ritenendo di non poter applicare le tariffe “classiche”, ai fini della liquidazione, perché espressamente abrogate;
– a Milano, avvocati e giudici hanno redatto una nota in cui precisano il “valore orientativo” delle pregresse tariffe, ai fini della liquidazione.
Senza entrare nel merito della scelta “legislativa” e delle soluzioni “giurisprudenziali” date, ci si limita ad osservare che appare davvero anomalo che un governo tecnico non preveda una disciplina transitoria, imponendo incertezza del diritto e sforzi esegetici titanici.
E’ davvero stupefacente questa “atecnicità” in un governo che si dichiara tecnico…non si può che restare almeno perplessi.
Ai posteri l’ardua sentenza.